Intervista all'ASD CASALBERTONE

A cura di: Fabio Parmegiani.

Intervista al coach Egidio Maradei.

Ciao Egidio, dicci qualcosa riguardo la storia della società,come si è formata?
Egidio: La squadra è nata 4 anni fa dall’idea di 3/4 amiche tutte studentesse universitarie fuorisede; delle fondatrici però con il passar degli anni ne sono rimaste solo due, che ancora giocano nella squadra.
Con gli anni si sono aggiunte poi altre ragazze universitarie in generale del Sud in particolare della Basilicata,che hanno contribuito al mantenimento dello spirito molto goliardico e familiare che aveva caratterizzato la nascita del club.
Siamo una “costola” del Casalbertone ma non dipendiamo in maniera diretta da loro,siamo piuttosto un gruppo autogestito.

Come vi siete comportati/e nell’ultimo campionato?
E: Abbiamo vinto il campionato di 3° divisione girone J passando così in 2° divisione.
Si è evidenziata un’escalation di risultati nelle ultime 4 stagioni: dal 4° posto nella stagione d’esordio, al 1°posto di quest’ anno intervallati da un 3° e 2° posto; dunque siamo in costante miglioramento.

Avete ambizioni per il torneo Cus che vi apprestate a giocare?
E: Innanzitutto ci tengo a dire che il Cus quest’anno, cosi come nello scorso, ha organizzato un ottimo torneo, caratterizzato da una qualità molto elevata,a conferma di ciò, sono infatti aumentate il numero delle squadre iscritte; secondo me da un punto di vista sportivo il livello è superiore rispetto ad un girone di 3° divisione.
Detto ciò posso dire che noi l’anno scorso abbiamo partecipato al torneo perdendo la finale ed arrivando seconde;sappiamo che quest’anno sarà ancora più difficile,ci sono squadre più forti dell’anno scorso,ma noi puntiamo a migliorare e ciò vorrebbe dire vincere il torneo;
l’obiettivo comunque è quello di superare il girone qualificandoci per le fasi finali

Siete stati inseriti nel Girone “A” conosci qualche squadra che condivide il vostro gruppo? Come giudichi il livello del girone?
E: Le conosco tutte tranne l’Avila, e dico che il livello è medio/alto;l’ Avogadro è giunto 3° nell’ultimo campionato nel quale era inserito nel nostro stesso girone,dunque lo conosciamo essendoci già affrontati uscendone con una vittoria ed una sconfitta dunque è la squadra che temiamo di più.
NMC è una buona squadra giunta 3°,condivideva il girone con il Dream Team ,un’under 18 che ha vinto il campionato e che ritengo possa essere la sorpresa del torneo.
Dunque nel girone ci sono due squadre vincitrici del campionato,una arrivata 2° ed una 3°,più l’incognita Avila sarà dura.
Infine vorrei un tuo giudizio sulle differenze/affinità, qualora ve ne siano, tra allenare una squadra femminile ed una maschile
E: Dunque ho allenato solo squadre femminili,ma essendo anche un giocatore di serie “D” posso dirti con certezza che in maggior modo nelle categorie inferiori l’allenatore deve saper fare anche lo “psicologo”; questo perché le ragazze si perdono d’animo più facilmente,basta una partita in panchina e subito si deprimono;perciò l’allenatore femminile deve tener conto anche dei problemi personali di ognuna,anche di quelli che non riguardano direttamente la pallavolo, devi saper conciliare l’aspetto sportivo con quello umano, e questo è un lavoro duro,e spesso non facile.

Quindi per un allenatore è più facile rapportarsi con uno spogliatoio maschile che femminile?
E: Da un punto di vista umano, i rapporti con la maschile sono più diretti,se un ragazzo non accetta una tua scelta,te lo viene a dire in faccia; le ragazze invece forse per loro natura,sono più portare a “covare” dentro,e questo poi determina la nascita di gruppetti nello spogliatoio,che spesso porta allo smembramento di una squadra.
In generale avere un rapporto diretto con le ragazze è più dura ,spesso il risentimento di una ragazza giunge all’orecchio dell’allenatore per sentito dire,e quasi mai dalla diretta interessata.

Si può dire che una squadra femminile va gestita in maniera maggiore rispetto alla maschile?
E: Sostanzialmente c’è molto più lavoro per l’allenatore.

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