Intervista all'ASD DON BOSCO
A cura di Alessandro Lucia. Intervista al coach Marco de Gasperis.
Storia della società
L’Associazione Sportiva Dilettantistica Don Bosco Nuovo Salario nasce a Roma nell’ormai lontano 1968 con il nome di PAS Don Bosco. Inizia a raccogliere i primi giovani negli sconfinati prati che negli anni ’60 circondavano l’allora Pontificio Ateneo Salesiano (da cui l’acronimo P.A.S.) ora Università Pontificia Salesiana (U.P.S.). In quegli anni un gruppetto di ragazzi coordinati da Giuseppe Bertorello, coadiutore salesiano, avviano la prima esperienza sportiva di baseball del quartiere ma è il settore calcio che ben presto raccoglie il maggior numero di adesioni e consensi. Negli anni ’80 viene avviata l’attività della pallacanestro grazie all’instancabile guida del campione del Banco Roma Roberto Castellano. A fine anni ’80 nasce il settore pallavolo che dopo una prima breve esperienza (una squadra maschile) si rinnoverà radicalmente nel 1996 con la creazione delle prime squadre femminili che oggi raccolgono più di 150 atlete.
Obiettivi e progetti
L’A.S.D. DBNS fa suoi il rispetto e l’accoglienza di tutte le istanze della situazione giovanile, che pone alla base della sua progettazione educativa. L’attività della A.S.D. DBNS privilegia il mondo giovanile, maschile e femminile, dal periodo della prima formazione alla giovinezza matura, senza trascurare di esprimere le sue potenzialità anche nel settore degli adulti. La A.S.D. Don Bosco Nuovo Salario si propone di coinvolgere tutti i giovani, con un’attenzione particolare a quelli svantaggiati, alle famiglie dei giovani stessi, alle istituzioni civili e religiose, ai soci, enti promotori, istituzioni salesiane.
Da quanto esposto è facile capire che la situazione è in fermento, l’evoluzione è instancabile, i progetti giungono continuamente, al punto che molti dobbiamo riporli nei cassetti sia perché le strutture che utilizziamo cominciano ad essere piccole per il numero di atleti che ospitiamo, sia perché molte hanno bisogno di essere adeguate alle normative fissate dalle Federazioni sportive. Alcuni "Amici Sponsor" ci seguono con simpatia ormai da diversi anni, ma se volessimo riuscire nel nostro progetto di fornire un’adeguata attività sportiva di buon livello, lontana dall’approssimazione e dalla sola buona volontà, dobbiamo continuare lungo la strada della costruzione delle competenze e della qualità del servizio offerto agli atleti.
Mi può esporre brevemente la storia della squadra?
Questa squadra è nata 3 anni fa da un unione amatoriale mista, è composta da cinque under 18 e il resto da ragazze dai 20 ai 25 anni. Un gruppo affiatato che con gli anni sta facendo continui progressi e che ogni giorno lavora per migliorarsi per essere sempre più competitivo.
Come vi siete classificati nel Campionato di quest’anno?
Quest’anno ci siamo classificati secondi in terza divisione; lo scorso anno siamo arrivati penultimi e l’anno percedente non abbiamo partecipato.
Quali sono gli obiettivi per il torneo? E per il futuro?
L’obietttivo che poniamo per questo torneo è arrivare ai quarti, anche con ragazze che hanno iniziato a giocare solo da quest’anno.
L’obiettivo per il futuro è puntare a vincere il campionato e riuscire a passare in seconda divisione nel giro di due anni.
Conosce le altre squadre del Girone? Cosa ne pensa?
Per formulare il giudizio sulle altre s quadre mi baso esclusivamente sulla loro classifica in campionato; lo Spam volley è accessibile, il CUS ha fatto più o meno i nostri stessi punti in Campionato, mentre il Mancini è molto forte e difficile da battere.
Quali sono i vostri punti di forza e quali i punti deboli?
Il nostro punto forte è l’attacco, mentre la difesa presenta ancora alcune carenze.
Cosa ne pensa del Torneo CUS Roma? Aspetti positivi e negativi… se ce ne sono
Questo è il primo anno che partecipiamo a questo torneo; il giudizio è per certi aspetti positivo, per altri meno.
Tra gli aspetti positivi c’è la possibilità di poter continuare a giocare anche nel mese di Giugno ad alti livelli; l’aspetto negativo riguarda il numero delle squadre partecipanti; la cosa migliore era far giocare 16 squadre o portarle a 20.
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