Intervista all'UNIONE SPORTIVA SALES
A cura di Gerardo Di Meo
Intervista al Direttore Sportivo e Coach Antonio Bassi
L’ Unione Sportiva Sales nasce nel 1970 da una preesistente società incentrata sulla pratica calcistica. Il settore dedicato alla pallavolo è cresciuto man mano nei quasi quaranta anni successivi. Attualmente è una delle più solide associazioni del panorama sportivo regionale.
I. ”come nasce l’idea?”
A.B. “dal quartiere… non c’era niente”
Il coach ricorda i primi tempi della società quando senza aiuto alcuno, usando l’unica struttura a disposizione (il campetto di un ospedale), un piccolo gruppo di persone diede vita ad una società che oggi conta 134 atleti(con una predominanza del settore femminile). “135 con lei che è arrivata oggi” si corregge.
Ancora oggi gli impianti sono per il coach il punto debole della società, anche se attualmente dispone di una tendostruttura nel quartiere Alessandrino. Il punto di forza della società è, invece, per Antonio Bassi, lo staff. Il coach, ispirandosi anche al rugby (di cui ha avuto esperienza da giovane tramite legami familiari), mira a creare un’esperienza simile a quella che si vive nei club inglesi. Un esperienza che coinvolga i genitori degli atleti, gli ex atleti e nei limiti del possibile l’intero quartiere.
I. “Qual è la filosofia della società?”
A.B. SI può dire che il motto dell’associazione è: “In un clima familiare, il massimo della professionalità.”
Resta centrale il legame con il quartiere tanto che il coach sogna di portare almeno una squadra nelle massime serie e di vederla giocare in un palazzetto dello sport gremito “di gente del posto”.
Il clima della società e i risultati non solo sportivi è, però, l’elemento centrale dell’intervista. Nella tendostruttura, dove si svolge (durante un allenamento dell’under 13 mista), sono presenti tre genitori degli atleti, attivamente coinvolti nella gestione dell’associazione. L’Unione Sportiva è attenta alla vita in generale dei suoi soci e ha tra i suoi obiettivi quello di preparare i ragazzi alle sfide future; dandogli quel pizzico di “cattiveria” che serve a riuscire, ma insegnando al contempo i valori della professionalità, dell’impegno e del sociale. A.B. sottolinea che l’associazione può contare “un altissimo numero di laureati e professionisti… quelle del Sales”. L’impegno verso lo studio è forte, l’associazione ha più volte collaborato con scuole di vario grado e ha sperimentato metodi di allenamento che favorissero l’apprendimento della matematica e delle lingue. Attualmente il coach vorrebbe, partendo dalla pallavolo, insegnare ai ragazzi le basi del funzionamento del corpo umano. Per A.B., sfruttando gli ex atleti ora professionisti, si può fare qualsiasi cosa. Il punto fondamentale è invogliare i ragazzi in modo serio, ma in un clima leggero. “Se diventa gioco, si divertono”.
La pallavolo è un momento formativo sia per gli atleti che per lo staff, uno “strumento per migliorare se stessi”. Il coach parla di rinascita e cita il mito della fenice.
I ragazzi sono i protagonisti assoluti ed il costante punto di riferimento del coach, che non li perde di vista un attimo durante tutto il colloquio. A.B. preferisce allenare personalmente i più piccoli, “insegnargli le basi” e suggerisce per il futuro di intervistare proprio gli atleti, in modo da sottolineare e premiare il loro impegno (durante il colloquio gli atleti continuano allegramente, ma con impegno e serietà sorprendenti per la giovane età; ad allenarsi ascoltando attentamente i consigli dell’allenatore).
L’impegno, la professionalità ed il clima familiare portano a ottimi risultati.
I. “È soddisfatto dei risultati dell’ ultimo campionato?”
A.B. “Si soddisfatto… sono andati tutti bene.”
La società partecipa a 12 campionati e svariati tornei (tanto che a domanda dell’intervistatore sul perché non è stata iscritta nessuna squadra femminile al torneo CUS, A.B. risponde che avevano già troppi impegni). Il coach è soddisfatto anche dell’ esperimento fatto con una nuova squadra femminile (Seconda Divisione) che ha avuto qualche problema, ma nel complesso è riuscito ed ha buone prospettive per il futuro. A.B. sottolinea che una delle giovanili si è piazzata tra le prime 15, risalendo di circa 60 posizioni nel ranking rispetto all’anno precedente.
I. “Quale delle squadre maschili partecipa al torneo?”
A.B. “L’ Under 18.”
I. “quali sono gli obiettivi per il torneo? Perché partecipate?”
A.B. “Dare esperienza ai ragazzi… hanno bisogno di giocare.”
In bocca al lupo Sales.
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